Avete bisogno di un’iniezione di buon umore? Allora seguiteci per le Sessanta indimenticabili spiagge di Tenerife! Oggi vi portiamo nel nord dell’isola e visiteremo las playas de el Muelle, le piscine naturali de el Caleton e San Marcos!
Spiagge di Tenerife: PLAYA DE EL MUELLE (Garachico)
Un po’ come per la Caleta de Interian, nell’articolo precedente, passo sopra alle mie preferenze personali e cerco di offrirvi una panoramica anche di questo tratto (trattino a dire il vero… 😉 ) di litorale. E’ veramente una spiaggia piccolina, di circa 50 metri per 25, di sabbia nera e pochi ciottoli sparsi. Per essere una spiaggetta così poco conosciuta bisogna darle atto dell’impegno messo nell’offrire certi servizi tra cui cabina, doccia e bagnino. C’è anche una rampa di accesso per anziani ed handicappati, ma mi è sembrata un po’ troppo ripida e non so se vorrei spingere qualcuno su una sedia a rotelle giù per quella discesa e soprattutto… respingerla fino su!
La strada che le corre proprio sopra toglie molto all’idea di relax e tranquillità che uno potrebbe avere, ma bisogna anche dire che è talmente poco trafficata che alla fine non ci si fa neanche caso! Si stende praticamente ai piedi di un porticciolo di pesca da cui è molto probabile che venga il suo nome. Grazie al frangiflutti del piccolo molo (dove la gente si mette anche a prendere il sole, o a fare dei tuffi) e la sua ubicazione strategica, è molto riparato da venti e correnti e il mare è sempre molto calmo, le acque pulite e con una temperatura leggermente più moderata che in altre zone. Se siete da quelle parti proprio durante la festa di Garachico, vedrete la spiaggia tutta addobbata a festa.
E’ principalmente una spiaggia “locale” cioè frequentata dagli abitanti del luogo, ma questo è forse il suo punto di forza perché avrete la possibilità di conoscere i “veri” abitanti di Tenerife e noi abbiamo fatto subito amicizia con i nostri “vicini di telo”, tanto da rimanere diverse ore a chiacchierare piacevolmente!
Spiagge di Tenerife: PISCINAS NATURALES DE EL CALETON (Garachico)
Come già dice il titolo, questa non è una vera e propria spiaggia, ma è un luogo talmente unico e magico che non potete assolutamente perdere! Durante l’ultima eruzione del Trevejo all’inizio del 1700 il paese di Garachico, che era uno dei porti più attivi e fiorenti dell’isola, è stato devastato dalla lava che, scendendo veloce dai ripidi pendii sovrastanti, rase al suolo le case e distrusse il molo fermandosi solo al tuffarsi nel mare. In seguito il paese venne ricostruito facendone una piccola perla che consiglio di guardare dall’alto, di notte, quando è tutta illuminata (uno spettacolo incredibile! 🙂 ), ma anche da godersi con una lunga passeggiata tra le sue viuzze che trasudano storia e tradizioni.
In seguito alle colate di lava, si sono create delle formazioni di roccia che hanno portato alla formazione di alcune piscine naturali che lasciano veramente basiti ed ammirati e che sono la gioia di grandi e bambini, perché permettono di fare bagni e tuffi completamente riparati dalle correnti oceaniche. Sorgono proprio nei pressi del Castello di San Miguel, esattamente sotto il campanile che secoli fa lanciava l’allarme alle popolazioni locali in caso di arrivo dei pirati; la casualità e la bellezza di queste formazioni, a cui si accede tramite comode scalinate, le rende un’attrattiva naturale che fa accorrere turisti da tutta l’isola.
Vedere queste piscine durante l’alta marea è veramente straordinario e avere la possibilità di fare un bagno a pochi metri da un mare che si infrange contro gli scogli circostanti è un’esperienza indimenticabile, ma non esagerate: le piscine sono davvero ben riparate e assolutamente sicure, ma se il mare è molto mosso è meglio essere altrettanto guardinghi, soprattutto se si è con bambini!
Le vasche d’acqua arrivano fino a 4 metri di profondità permettendo anche di sollazzarsi con tuffi e “bombe” sempre senza infastidire altri bagnanti. Per di più, mentre farete il bagno, scoprirete che le onde oceaniche trascinano nelle vasche granchi e pesci e se avete un retino e un barbecue in macchina… la grigliata è assicurata! Altrimenti potete approfittare del Ristorante Caleton, dotato di una grande terrazza panoramica con vista sull’oceano e proprio sopra le piscine naturali: cibo e servizio non all’altezza dei prezzi richiesti, onestamente, ma il panorama compensa il divario (che peraltro è solo una mia opinione e quindi relativo).
Non perdetevi la possibilità di passare un paio d’ore a visitare il magnifico pueblo con le sue strade lastricate, le case che ancora apparentano lo stile delle antiche abitazioni canarie (peccato le antenne satellitari!!!) e i suoi palazzi interamente restaurati . Oppure di visitare il deposito prospiciente il mare dal quale, nei tempi passati, si caricavano le bananiere: il paese è infatti, ancora adesso, un’unica e sterminata piantagione di banane.
Per concludere potreste arrampicarvi (in macchina, of course) per la Carretera General Icod-Guía de Isora, fino a San Juan del Reparo per strabiliare alla vista dell’inquietante Acantilado De La Culata, o per incantarvi alla vista dall’alto di Garachico, magari dal Mirador De Garachico (subito fuori dal paese): i prezzi non sono economici, ma cenare con quel tramonto e con la vista di Garachico di notte è stata un’emozione che valeva da sola il prezzo della cena!
Spiagge di Tenerife: PLAYA DE SAN MARCOS (Icod de los Vinos)
A poca distanza da Icod de los Vinos, circondato dal paesino omonimo, proprio dove degrada nel mare il Barranco del Preceptor, troviamo questa piccola spiaggia (sono circa 150 metri per 20 di profondità), che grazie alla sua posizione strategica, incastonata tra le scogliere alte quasi cento metri e con la baia a forma di conchiglia, gode di mare tranquillo e nonostante la zona sia abbastanza ventosa, è altrettanto riparata dall’aria come pure dalle correnti oceaniche; soprattutto in estate diventa una meta molto ricercata dai turisti, dagli abitanti della zona e soprattutto dalle famiglie con bambini. Il nome San Marcos sembra derivare da una tradizione popolare che racconta di come gli abitanti originali dell’isola (i Guanches) abbiano ritrovato proprio in questa cala un’immagine di San Marco che si dice ancora conservata nella vicina Iglesias de San Marco del 16° secolo.
E’ una spiaggia di sabbia nera non molto fine, con pochi ciottoli qua e là e offre buoni servizi per turisti tra cui lettini, docce e servizio di soccorso e una lunga e dolcemente declinante passerella per portatori di handicap. Proprio sulla spiaggia ci sono anche cocktelerie, bar de tapas e un ristorante con terrazza con vista sul mare, cosa che rende possibile anche passare tutta la giornata lì senza bisogno di muoversi.
Proprio attaccato alla spiaggia si trova un pittoresco porticciolo di pesca e il Club Náutico Playa Santiago. Una delle caratteristiche più originali di questo arenile è una piccola piattaforma artificiale collocata proprio in mezzo al mare, ma sufficientemente vicina da essere raggiunta a nuoto; ci si può stendere a prendere il sole, o anche divertirsi tuffandosi. L’acqua è veramente limpida con un acceso colore verde-azzurro e ci sono molti pesci per cui non scordate pinne e maschera!
Subito alle spalle si snoda una passeggiata marittima che è abbellita da piante e fiori e che è veramente bella da percorrere, punteggiata di locali tipici canari, ristoranti di pesce, bar de tapas, caffetterie e negozi di vario genere oltre agli onnipresenti e immancabili bazar.
Prima di ripartire non fatevi mancare un giretto per l’affascinante centro cittadino di Icod de los Vinos, ma soprattutto non perdetevi la possibilità di vedere il famoso Drago Milenario de Icod de los Vinos, una pianta (non la chiamate albero, per carità! 😀 ) alta quasi 20 metri e con un perimetro alla base pari più o meno a 10 uomini uniti per la punta delle dita. Benché ci siano studiosi che suppongano un’età di questo incredibile prodigio della natura vicino ai 3000 anni, quello che è sicuro è che anche i più scettici e pragmatici datano la pianta intorno ai mille anni facendone a tutti gli effetti la più vecchia al mondo nel suo genere. Osservatela bene da sotto e ditemi se, con quelle centinaia di rami che si dipanano dal tronco e si intrecciano tra di loro, non vi sembra un po’ l’Albero Madre del film Avatar; dopo averlo fotografato per bene pensate che già esisteva quando Cristoforo Colombo non era ancora nato e regalatene una foto ai vostri genitori che in confronto… si sentiranno dei giovanotti!!!
Non male per in iziare la settimana! 😉 Nel prossimo articolo non saremo da meno e vi porteremo a visitare Charco la Laja, playa de Socorro e la Fajana: noi, voi e… tutta la nostra voglia di mare!!
Hasta pronto!