Quante volte ti capita di pensare che sia troppo presto, o troppo tardi per fare qualcosa e quante volte in questi momenti ti senti prendere da un senso di ansia, o di frustrazione e ti sembra di sentire l’inesorabile ticchettio de “l’orologio della vita”?
Riscontro questa problematica in praticamente il 90% delle persone che si rivolgono a me per valutare la possibilità di trasferirsi a Tenerife e questo spesso crea confusione ed incertezze nelle strategie per il raggiungimento dei loro obbiettivi.  Persino nei molti casi in cui si sconsiglia il trasferimento a causa di progetti lacunosi, scarsa organizzazione di base, problematiche linguistiche e altre motivazioni che pragmaticamente non rendono ottimale questa prospettiva,  la fatica maggiore è nel confrontarsi con questa loro sensazione di “ultimo treno”, da prendere necessariamente al volo, o già irrimediabilmente perso a seconda dei casi, quasi che il loro personale orologio della vita corresse più degli altri, o desse l’impressione di stare per fermarsi per sempre!

orologio della vita bianconiglioTutti noi siamo passati per questi momenti e stati d’animo e confesso che anche a me è capitato più volte fino a quel magico giorno del 2002 in cui mi capitò in mano un libro di Rando Kim: era uno dei tanti “manualetti” che spiegavano come condurre una vita felice e che di solito leggo perché in mezzo a tanto “nulla generalistico” si nascondono sempre un paio di idee originali. Ma quella volta… incappai in una vera e propria perla che ciclicamente riutilizzo quando sento avvicinarsi una di queste crisi da “presto-tardi” e che da allora ha cambiato la mia maniera di affrontare certe problematiche: l’orologio della vita.

Prima di entrare nel vivo, vorrei premettere che non considero “l’ansia” una sensazione negativa, al contrario penso che ci sia un’attitudine sbagliata che ci porta a dare un significato negativo a uno stato fisico ed emotivo che di per sé è invece eccezionale dato che  fa sì che il nostro sangue scorra più velocemente, che il nostro corpo sia più ossigenato, la nostra mente più rapida e i nostri sensi estremamente allerta e reattivi. Tuttavia non è di questo che vorrei parlare in questo breve articolo, pertanto continuerò a definire comunemente “l’ansia” quel tipo di sensazione, ma vi pregherei di ricordare che per me è un momento di super umanità, piuttosto che un freno debilitante!

orologio della vita anziano su panchinaRitornando all’argomento di oggi, vorrei regalare anche a voi questo punto di vista, o per meglio dire questo“STRUMENTO” per aiutarvi a guardare le cose da un’altra angolazione e ad affrontarle in una maniera più produttiva.
Cominciamo con il renderci obbiettivamente conto che siamo costantemente soggetti alla pressione di due forze che si alternano e combattono giornalmente dentro di noi: rivolgere lo sguardo al passato e proiettarci verso il domani.
Se abbiamo una certa età ci capitano quelle giornate in cui abbiamo la netta sensazione che avremmo potuto fare di più nella vita, che non siamo riusciti a raggiungere tutti i nostri obbiettivi, che in un dato momento della nostra vita abbiamo imboccato il bivio sbagliato e che ormai è troppo tardi per tornare indietro e percorrere la strada giusta: ci sembra che il nostro orologio della vita abbia già battuto l’ultima ora utile per realizzarci completamente.

orologio della vita uomo pensierosoNon va meglio alle giovani generazioni che, oltre che essere “martellate” da una generale rassegnazione alla deriva grazie alla televisione, internet e mezzi di informazione vari,  spesso si sentono frustrate (che, per la nostra mente,  è un altro sinonimo di “ansioso”), per non essersi laureate nei tempi minimi, per non avere ancora trovato un lavoro, per le opportunità che si sono lasciate sfuggire e per non riuscire a schiarirsi le idee su come impiegare il resto della loro esistenza: hanno l’impressione che il loro orologio della vita corra in maniera inconsulta e che li stia lasciando indietro.

Il problema è che queste due forze ci portano a perdere di vista la sola cosa su cui possiamo veramente incidere e che abbiamo la possibilità di modificare in ogni singolo momento: il PRESENTE.
Considerate anche, prima di proseguire con la lettura, che questo è anche l’unico arco temporale di cui disponiamo realmente perché il passato è andato e non si può più modificare (impariamo dai trascorsi, ma non li possiamo cambiare) e il futuro… beh, devo darvi una cattiva notizia: nessuno di noi può garantire neanche per i prossimi 5 minuti! Quindi… concentriamoci su ciò su cui veramente abbiamo potere!

orologio della vita banner passato presente futuro

In questi momenti di ansia/frustrazione la prima domanda che dovremmo farci, per contestualizzare correttamente il problema, è: “Quanta parte della nostra esistenza pensiamo che sia realmente passata e che potenzialità pensiamo che abbia la parte di vita davanti a noi?”.
Spesso cerchiamo di analizzare le situazioni affrontandole nella loro totalità, ma il nostro cervello non è costruito per questo tipo di analisi, ha bisogno di restringere il suo campo d’azione e di svolgere un’analisi su termini più concreti e più semplici. Proviamo allora a non pensare in termini di “esistenza” (un concetto veramente immane da visualizzare per la nostra mente!) e, utilizzando lo strumento “Orologio della vita”, proviamo a domandarci:
Se la mia vita fosse di solo 24 ore, in quale momento del  giorno mi troverei adesso?

 

Come funziona l’ orologio della vita

Prendiamo una durata della vita media statistica di circa 80 anni e giusto per sgombrare il campo da “toccamenti inappropriati”  e scongiuri cabalistici, sottolineiamo che ve ne auguro 150 e che le statistiche mi servono solo per esemplificarvi il concetto e per darvi uno strumento utilizzabile! 😉
Nelle 24 ore di una giornata ci sono 1440 minuti e se dividiamo questi minuti per 80, risulta che ogni anno di vita che abbiamo passato equivarrebbe a 18 minuti (se volete fare anche il conto dei mesi, sono 1,5 minuti per ogni mese!). Se moltiplicate questi 18 minuti per gli anni della vostra vita, otterrete l’esatta posizione  sul vostro personale orologio della vita.

 

orologio della vita sveglia in mezzo al mareAlcuni esempi di orologio della vita

Provate a pensare al trentenne fuori corso di cui parlavamo prima, che si affaccia adesso al mercato del lavoro con la sensazione di essere già “troppo in ritardo”: in realtà per lui sono le 09,00 del mattino, il che significa che è perfettamente in orario per cominciare la giornata lavorativa e che, se è vero che non è arrivato in anticipo, è altrettanto vero che non ha perso neanche un minuto utile!

Oppure valutate la posizione di un quarantacinquenne che spesso è attanagliato dalla sensazione di ineluttabilità rispetto alla vita che fa e ancorato all’idea che sia troppo tardi per cambiare. In realtà, all’interno di questo metaforico orologio della vita che abbiamo visualizzato, per lui sono solo le 13,30, deve ancora finire la pausa pranzo e potrebbe usare questa mezz’oretta che gli rimane prima di riprendere la giornata lavorativa (30 minuti equivalgono a 18 mesi!!!) per sistemare la propria scrivania, decidere dove vuole andare e cosa vuole fare, infilarsi in macchina e dirigersi verso una nuova meta.

E un sessantenne? Per lui sono le 18 ed è ora che cominci a pensare al ritorno a casa e a godersi la cena, la famiglia, il giusto relax e a come dedicarsi al meglio a se stesso e alle proprie passioni!

 

Rivalutare il proprio orologio della vita

Questa maniera di guardare la vostra vita non cambia in maniera incredibile la vostra valutazione sul tempo trascorso e sulle potenzialità reali del tempo a venire?
Se siete over 20 non vi aiuta a inquadrare il trasferimento in una più corretta visione esperienziale  invece che in una drastica e immodificabile “scelta di vita”?
Se avete 30-40 anni e state valutando l’idea di trasferirvi a Tenerife, non modifica in maniera sostanziale l’ottica con cui valutare le tempistiche che avete a disposizione per prepararvi bene finché siete in Italia invece che trasferirvi in fretta e furia arrischiando la vostra vita e il vostro futuro?
E se avete già varcato la soglia dei  50, non mette tutto in una prospettiva più rilassante piuttosto che di “ultima spiaggia”?

Adesso smettete di leggere un attimo, prendetevi due minuti per voi e provate a calcolare in quale punto esatto siete della giornata nel vostro “orologio della vita”: moltiplicate i vostri anni per i 18 minuti di cui abbiamo parlato sopra e dividete per 60 (i minuti di un’ora). Ricordatevi che i decimali valgono 6 minuti e che quindi se per esempio vi risulta un 16,8 (56anni x 18 minuti = 1008 : 60 minuti = 16,8), vuol dire che sono le 16,48.

orologio della vita clessidra in spiaggia

Fatto? …finite di leggere l’articolo e poi, se ne avete voglia… scriveteci sotto la vostra posizione nell’orologio della vita: potrebbe capitarmi di provare una punta d’invidia per chi non ha ancora terminato la pausa pranzo, ma mi sentirò comunque partecipe e vicino a tutti quelli come me che, con tutta calma, si stanno preparando a dedicarsi a se stessi e ai propri affetti o… che lo stanno già facendo!

Come avrete notato, questo non è il primo articolo che vi proponiamo sull’analisi personale pre-trasferimento a Tenerife: ne abbiamo già parlato in “Tenerife: sei davvero pronto a partire” e in “Cambio vita! Mi trasferisco a Tenerife… domani… forse!”.
Il motivo è che crediamo fermamente che da nessuna parte abbiate mai trovato un’attenzione personalizzata e focalizzata sul fatto che, ancora prima di valutare se vi può piacere o meno vivere qui, il costo della vita, che cosa farete o la documentazione necessaria, dovreste ragionare sul fatto che questo trasferimento sarà un’importante cambio di vita, di abitudini e di psicologia e che nelle vostre valutazioni dovreste veramente dare un grosso spazio al domandarvi onestamente se siete pronti per questo salto personale.

Il rischio è che magari tutto il resto vi vada bene (trasferimento, casa, documenti, lavoro, etc.), ma che scopriate troppo tardi che non era quello che volevate veramente e che vi ritroviate a dover tornare in Italia, magari avendo perso una grossa fetta dei vostri risparmi, o ancora peggio che siate obbligati a rimanere qui con un latente e quotidiano senso di frustrazione per aver sbagliato un altro bivio!

Sono proprio queste le persone che potete trovare che scrivono su molti gruppi Facebook e che, che vivano in Italia o a Tenerife, lasciano trapelare dalle loro parole la rabbia, l’amarezza e la frustrazione che provano per il loro fallimento e che, senza mai confessare il loro insuccesso, le riversano su di voi ogni volta che vi avvicinate per chiedere informazioni.
Volete diventare come loro o, indipendentemente che vi trasferiate qui o rimaniate in Italia, volete sentirvi realizzati e soddisfatti delle vostre scelte?orologio della vita banner yes you can

Allora siate onesti con voi stessi, leggete attentamente questi articoli, fatevi le domande giuste e rispondetevi in maniera onesta e pragmatica;  visualizzate in quale punto dell’orologio della vita siete e valutate correttamente i vostri progetti utilizzando queste prospettive.
Scriveremo altri di questi articoli sperando davvero che vi possano essere d’aiuto e che, nel caso decidiate di attuare i vostri progetti di trasferimento, ci permettano di conoscere persone positive e focalizzate, pronte a seguire un percorso costruttivo e senza “scorciatoie” e soprattutto… libere da ansie o incertezze!

Hasta pronto!