“Trasferirsi a Tenerife non è una passeggiata”

Quante volte abbiamo ripetuto questa frase mentre davamo assistenza a persone che ci avevano contattato per avere supporto e informazioni! Venite da noi chiedendoci case, locali, servizi e ci risulterebbe così facile accontentarvi e ricavarne il giusto guadagno come fanno la maggior parte delle altre agenzie e invece… ci tocca insistere, discutere e lottare per convincervi a richiederci prima di tutto una buona consulenza personalizzata per analizzare a fondo le motivazioni che vi spingono al trasferimento, la progettualità che avete messo in campo e per darvi tutte quelle informazioni e quelle chiavi di lettura di questa realtà che vi sono indispensabili per capire il mondo che vi circonda.
Cosa comporterà vivere qui e le possibilità di successo che avete?
Alla fine ci ringraziate, ci dite che non capite come qualcuno possa anche solo pensare di valutare un progetto di trasferimento senza avere prima avuto una consulenza di questo tipo, in molti rinunciate, ancora più grati per aver risparmiato tempo e denaro e quelli che proseguono lo fanno con davanti a loro un percorso definito e conoscenze e supporto che gli permettono di non incorrere in errori irrimediabili. MA… che fatica! 😉
Un corso di orientamento ci prende quasi tutta una giornata che, economicamente parlando, potremmo mettere a frutto molto meglio in altri modi, anche solo assecondando il vostro desiderio di fare subito, fare a prescindere, fare costi quel che costi perché siete decisi e avete pensato a tutto… e purtroppo non è mai così!

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Consulenza: le nostre domande, le vostre risposte

Lo capiamo subito dalle prime domande e dalle risposte che ci date:

Perché venite qui? Perché siamo stanchi dell’Italia
Pensate che qui sia diverso, che non ci sia corruzione, incompetenza, pressapochismo e tutte le altre magagne che ci sono in tutto il mondo?

Cosa vi piace di Tenerife? Il clima, l’atmosfera rilassata e il costo della vita più basso…
Quindi vi trasferite per qualche grado in più? Sapete che quella che voi chiamate “atmosfera rilassata” in molti momenti e situazioni vi si ritorcerà contro? Siete consci che il costo della vita è più basso ma anche gli stipendi e i guadagni sono di conseguenza?

Perchè volete cercare lavoro qui? Perché in Italia non si trova occupazione…
Pensate che qui con un 30% di disoccupazione e degli stipendi minimi da 645 euro al mese troverete il Paese di Bengodi?

Perché volete aprire un’attività qui? Perché si pagano pochissime tasse…
Vero, come è pur vero che trasferirsi ha dei costi, che le forme di pubblicità classiche qui non esistono, che le tempistiche di avviamento e raggiungimento break-even (punto di pareggio) sono molto più lunghe che in Italia, che se da turista può sembrare “figo” pagare una birra 1 euro lo è poi molto meno quando devi venderne 500 al giorno per coprire le spese del locale e che le tasse sono basse ma solo per chi è in attivo…

Queste sono solo alcune delle centinaia di informazioni false o decontestualizzate con cui arrivate qui ad approcciarvi con una realtà che sembra assomigliare a quella italiana ma in realtà differisce totalmente nella burocrazia, nella psicologia, nell’economia e nell’insieme di piccole peculiarità che bisognerebbe assolutamente conoscere prima di decidere SE trasferirsi, nel caso DOVE farlo (pensate che qualunque zona di Tenerife sia uguale per costi, clima e potenzialità?), QUANDO farlo (a seconda se dovete cercare lavoro, aprire un’attività o iscrivere bambini a scuola la stagionalità e la scelta del momento sono essenziali) e sicuramente COME farlo (un percorso da seguire)!

 

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La (fallimentare) strategia tipo, senza una consulenza

Alle volte ci sembra davvero incredibile sentire di persone che “si faranno aiutare da amici” (davvero credete che il problema sia fare un Nie e non valutare in maniera professionale ed oggettiva la vostra situazione?) o che vengono per “dare un’occhiata in autonomia e fare da soli”…
Voglio farvi un esempio che uso spesso per accendere una scintilla di luce in mezzo al buio della disinformazione: prendete un bambino di 4 anni che non sa leggere e chiudetelo da solo in una biblioteca per 10 anni. Quando riaprirete le porte, benché abbia vissuto circondato da tutto lo scibile umano, quello che uscirà sarà solo un selvaggio ignorante. Perché? Perché non sapendo leggere non ha potuto capire niente né apprendere una sola nozione!
Questo più o meno è quello che succede a chi si avventura “in solitaria” nell’analisi di una Nazione e dei suoi modelli di vita e di pensiero senza che prima qualcuno gli abbia insegnato “a leggere e capire” quello che vedrà, spiegandogli come sono correlate tra loro le varie differenze e come influiscano sulla realtà finale: osserverà, analizzerà e trarrà conclusioni con una mentalità italiana fatta di certezze, consuetudini e normalità che qui invece non hanno patria o ancora peggio le razionalizzerà basandosi sulle esperienze “dell’amico che lo aiuta” che, con tutta la buona fede di questo mondo, trasmetterà solo quel po’ che conosce, relativo al “quando, come e perché”  l’ha fatto lui che però… non siete voi!!!

Se poi le cose vi andranno male… il vostro amico allargherà le braccia dicendovi “Con me ha funzionato!” e non potrete fargli una colpa del vostro insuccesso perché la decisione di affidarvi a lui invece che a un professionista… l’avete presa voi!
Vorrei farvi presente che tutti abbiamo in casa una cucina, ma di Cracco ce ne sono pochi e anche il fatto di avere in casa un computer non ci rende tutti degli Steve Jobs! Parimenti, non si diventa professionisti perché si sa fare un NIE o perché si conoscono due spiagge…In realtà non servirebbe neanche tanta intelligenza o capacità elucubrativa per afferrare questo concetto, magari solo un po’ di umiltà e il non sentirsi sempre i più furbi e capaci mai apparsi sulla faccia della terra! 😀

Un’altra cosa che sottolineo spesso è che quando arrivate qui siete, ovviamente, le persone che meno sanno tra tutte quelle sull’isola, con un bel bagaglio di confusione che avete riempito con diligenza abbeverandovi alle tante community internet dove tutti dicono di tutto e il contrario di tutto e in cui nessuno si assume responsabilità o si gioca la reputazione nel caso in cui i loro consigli vi portino al disastro.
Quindi in realtà siete i più “incompetenti” dell’isola, intendendo con questo il senso latino del temine “mancanti di competenze”; nessuno di voi si affiderebbe a un incompetente al momento di mettere in gioco la propria vita eppure lo fate, affidandovi a voi stessi che, come appena detto…

 

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Una buona consulenza per risparmiare tempo e denaro

All’arrivare qui vi manca una progettualità ben definita, un’analisi personalizzata, un confronto oggettivo, un supporto professionale, una strategia di trasferimento e di “fare impresa” e un percorso ben definito con step verificabili e aspettative concrete e congrue non ai vostri voli pindarici ma a una realtà locale inconfutabile: è proprio nel preciso momento in cui mettete piede sull’isola che non andrebbe perso neanche un secondo e che diventa importante una buona consulenza.
Molti tuttavia “leggono” in questa parola quasi una forma di ingerenza al proprio libero arbitrio, altri ne hanno un concetto assolutamente vago (“Mi sta dando consulenza mio nonno che vive qui da 3 anni”) e altri ancora la collegano a un fattore di spesa indefinito e spaventoso.
Tutto questo è ben lungi dalla realtà perché l’importanza di una buona consulenza si evidenzia invece proprio nello spirito collaborativo e integrativo tra un professionista (che consiglia e assiste attraverso informazioni e suggerimenti derivanti dalla sua conoscenza della realtà locale) e il cliente (che porta con sé idee, progetti e profili personali specifici).
In linea di massima tutte le persone vengono qui sull’isola per periodi esplorativi di 7-10 giorni e proprio la ristrettezza di queste tempistiche unita alla necessità di ottenere informazioni mirate e alle difficoltà di reperirle in maniera oggettiva, dovrebbe evidenziare in maniera inconfutabile la necessità di affidarsi a chi ce le possa fornire in poche ore mettendoci in grado di costruire un percorso valutativo (delle informazioni avute) e acquisitivo (di nuove e più specifiche conoscenze) che renda il periodo esplorativo utile, concreto e rilevante ai fini di poter compiere delle valutazioni  sui propri progetti.

Come risulta evidente da quanto scritto fin qui, sto cercando di allargare la vostra maniera di vedere le cose, di evidenziarvi come il “fai da te” sia dispendioso, lento e improduttivo e di sottolinearvi ancora una volta a stare attenti a quella vocina insidiosa che dentro di voi, a volte, tende a suggerirvi che “è meglio sbagliare da soli che prendere una fregatura” !!
Non è poi così difficile riconoscere un professionista capace da un incompetente o da un lucratore mentre al contrario è difficilissimo analizzare i propri progetti nel contesto di una realtà locale della cui quotidianità, burocrazia, climatologia e psicologia non sapete proprio nulla.

Tuttavia sappiamo che la maggior parte di quelli che ci staranno leggendo rimarranno fissi nella loro idea di non avere bisogno di nessun altro che non siano loro stessi ed è proprio per loro, per aiutarli almeno un po’ ad evitare alcuni degli errori in cui inevitabilmente incapperanno, che vorremmo evidenziare alcuni degli aspetti basilari che rendono importante una buona consulenza e la creazione di un valido progetto valutativo e operativo di trasferimento. Quindi prendete carta e penna e cominciate a prendere appunti…

 

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Gli aspetti basilari di una buona consulenza

    • Pianificate in maniera focalizzata. Davvero, non è possibile che veniate qui per esplorare l’isola e valutare il vostro progetto e non abbiate la più minima idea di come sia fatta l’isola, di dove dovete andare, delle persone con cui dovrete parlare, delle situazioni da andare a vedere di persona e di come impiegare in maniera concreta ogni minuto della vostra permanenza. Non potete girare a casaccio o parlare con chi capita perché i casi sono due: o siete venuti qui per una vacanza oppure tanto valeva che continuaste a crearvi della confusione gironzolando per Internet invece che per Tenerife!
    • Focalizzate obbiettivo! Arrivare qui con l’idea di trasferirvi su quest’isola perché “la vita è più tranquilla e vogliamo goderci di più la famiglia” e poi avere un progetto di attività o di lavoro che vi impegnerà 12 ore al giorno… è una contraddizione in termini e farà di voi, dopo pochi anni a Tenerife, degli insoddisfatti ammalati di acredine e frustrazione (ne abbiamo già tanti qui!).
    • Chiaritevi le aspettative. Interrogatevi onestamente sulle ragioni che vi spingono al trasferimento (vi consigliamo anche di leggere il nostro articolo Tenerife: sei davvero pronto a partire??) e se la sola ragione che vi viene in mente è che qui c’è più caldo… aumentate di un paio di gradi il riscaldamento di casa!
    • Fissate delle tempistiche. Fatelo sia per il viaggio esplorativo che per il progetto di trasferimento. Avere degli step verificabili sullo “stato dell’arte” del vostro agire, vi impegna con voi stessi a non rimandare o procrastinare quello che dovete fare. Ricordatevi che spesso il vostro peggior nemico… sarete voi stessi!
    • Date importanza ai dettagli. Fatevi domande specifiche su ogni minimo aspetto del vostro progetto perché sono proprio le specificità che riflettono il vostro essere e rendono uniche le vostre idee.
    • Approfondite la fattibilità. Potreste avere in mano un’idea straordinaria ma parimenti potreste scoprire che sia troppo grande o impegnativa per voi. Potrebbero esistere criticità burocratiche, fiscali, commerciali, legali, tecniche, etc… a cui non avevate minimamente pensato e che non siete in grado di gestire. Avete ben ponderato il valore del tempo che potreste sprecare in un progetto che, se ben analizzato da una buona consulenza, poteva essere modificato o addirittura accantonato molto prima?
    • Imparate a correlare i dati. Ogni azione comporta una reazione (lo ha detto Newton… non io! 🙂 ) e qualunque proposito mettiate in campo porterà delle conseguenze sia sul lavoro che sulla vostra vita personale e famigliare. Prendete il vostro progetto, sottolineate i punti salienti e per ognuno di questi fatevi la domanda: “E se invece…” e ovviamente datevi una risposta!
    • Siate coerenti. Se avete “asfaltato bene la vostra strada” (progetto di trasferimento), non siate ondivaghi e non vi fate prendere dalla tentazione di imboccare sentieri invitanti o scorciatoie furbe. Trasferirsi non è una corsa a tempo in cui rischiare di trovarsi spompati a metà strada: è una maratona da percorrere con passo deciso e costante e non serve arrivare primi… basta arrivare!
    • Siate obbiettivi. Non createvi un’immagine mentale di un futuro o delle aspettative che siano al di là del buon senso. Il ritrovarvi a non riuscire poi ad avvicinarvi a quello che avevate immaginato, vi creerà continua insoddisfazione fino a farvi desistere dal progetto.
    • Edificate sui vostri punti di forza. Con questo non intendo le vostre competenze che sono acquisite, circostanziali e non fanno parte di quello che veramente siete. Parlo delle vostre qualità e doti che vi rendono unici: ottimismo, determinazione, adattabilità, creatività e via dicendo. Basate su queste le vostre scelte perché fanno parte di voi e non vi verranno mai a mancare… se sarete stati onesti con voi stessi nell’identificarle!
    • Preparatevi! Se volete venire qui per raccogliere informazioni, dovreste essere in grado quanto meno di rapportarvi con gente del luogo che vive qui da sempre: i canari! Prima di fissare la data di partenza, investite qualche centinaia di euro in un serio corso di Spagnolo: nella peggiore delle ipotesi, se non vi trasferirete, sarete comunque cresciuti come persone e competenze. Se dovete venire qui a parlare solo con Itaiani… rimanete in patria e continuate a gironzolare su tutte le più inutili community internet che conoscete: vi sarà in-utile nella stessa maniera, ma molto meno costoso! 😉
    • Elaborate delle strategie. Valutate che nel realizzarsi di un percorso, entra in campo un fattore tempo che fa sì che le situazioni mutino in continuazione: creare un progetto tenendo in considerazione anche potenzialità laterali ed integrative e back-door (vie d’uscita) orientate a rapidi mutamenti operativi, è il segreto più importante nella creazione di un progetto di successo. Programmate il vostro futuro in maniera che sia estremamente flessibile e adattabile.
    • Preparatevi a non essere preparati. Per quanto abbiate seguito tutti i migliori consigli e vi siate preparati in maniera ottimale, il vostro percorso sarà pieno di inciampi, cadute, incidenti più o meno gravi e disavventure a ciel sereno: non ascoltate chi intorno a voi riderà per la vostra scivolata e mantenete gli occhi sul traguardo.

 

Questi 13 punti sono quelli che costituiscono le basi per una buona consulenza e se dopo averli letti avete l’impressione di non aver mai dato la giusta importanza a questi argomenti, di non essere in grado di concretarli nel vostro progetto o che “il vostro amico” che vi ha promesso aiuto forse non sia così in grado di conoscerli e attuarli, allora forse comincerete a rendervi conto che in un progetto serio di trasferimento a Tenerife… con gli amici si va a mangiare ma è dai professionisti che ci fa supportare!

Se riteneste che possa essere il caso… contattateci quando volete!

Hasta pronto!