Come abbiamo sottolineato nella prima parte di questo articolo, oltre ad una certa preparazione al trasferimento e ad una certa formazione come competenze, per avere delle chance di lavorare a Tenerife è molto importante anche la presentazione che avviene attraverso due step: Curriculum vitae e Colloquio di lavoro.
Probabilmente la maggior parte di voi pensa di essere ferratissimo su questi due argomenti e quindi è inutile che continuiate a leggere: sapere come si fanno le cose davvero potrebbe nuocere in maniera letale alle vostre convinzioni. 😉
Per tutti gli altri invece, che magari gradirebbero qualche consiglio per presentarsi con un curriculum che non venga subito messo da parte e per affrontare un colloquio di assunzione giocandosi al meglio le proprie carte, eccovi un po’ di consigli che non sostituiranno mai le competenze di chi, come la nostra agenzia, fa queste cose per mestiere, ma almeno… vi aiuteranno un po’ a distinguervi dalla massa!
Lavorare a Tenerife: Suggerimenti per compilare un buon CV
- Non scrivete in alto “Curriculum Vitae”; è un po’ come mettere sul vostro biglietto da visita “Aldo Rossi – essere umano”. E’ un informazione scontata che fa sempre esclamare “Ma va?” e spesso li fa riporre subito nel mucchio
- Unite al curriculum una lettera di accompagnamento o di auto-candidatura. Spiegate in poche righe perché state inviando il CV proprio a quell’azienda e perché siete idonei (o motivati) per quel lavoro
Devono essere al massimo 10 righe e saranno determinanti per convincere l’esaminatore a leggere attentamente il vostro CV! - Evitate gli errori ortografici e i refusi. Non fidatevi solo del correttore automatico: rileggete più volte il testo e poi rileggetelo ancora una volta dopo averlo stampato perché spesso su carta si vedono errori che erano sfuggiti alla lettura su schermo. Prima di farne delle copie chiedete anche a un amico di leggerlo attentamente per vedere se nota qualcosa che, nonostante tutto, vi era sfuggito
- Non mischiate la cronologia. E’ sempre sintomo di faciloneria quando le date riportate degli studi e delle esperienze lavorative non coincidono nel loro susseguirsi. Recuperate gli attestati e controllate bene tutto: la memoria spesso gioca brutti scherzi e gli esaminatori fanno subito caso a questi dettagli
- Non fatelo troppo lungo o di troppe pagine. Ben lungi dal chiarire meglio le vostre esperienze, un curriculum di 3-4 pagine fa passare subito la voglia di trovare le informazioni che servono per decidere se il candidato sia o meno idoneo. L’ottimale è di una pagina e impaginato in maniera tale da essere “arioso” e chiaro
- Utilizzate un italiano standard. Non lanciatevi nella ricerca di paroloni colti, termini poetici o uno stile colloquiale nell’inutile tentativo di colpire in qualche maniera chi leggerà il vostro curriculum: siate asciutti e fluenti perché l’unico scopo di un Curriculum è di essere una fruibile “raccolta informazioni” su voi stessi…non una novella da pubblicare!
- Focalizzate i curriculum. Se li inviate per mansioni diverse, create CV differenti e focalizzati sulla mansione per cui vi state proponendo. Se mandate sempre lo stesso a tutti otterrete sempre lo stesso risultato da tutti: zero!
- Personalizzateli in base all’azienda. Non mandate un’unica mail con decine di destinatari. Dovete mandarne una alla volta personalizzandoli sull’azienda a cui vi rivolgete dando almeno l’impressione di aver fatto una scelta unica e ben ponderata
- Il ruolo conta meno dei risultati. Se siete stati “Sales Director” di un’azienda che ha chiuso per colpa dei fatturati troppo bassi, il ruolo è una pregiudicante nella valutazione considerato che i risultati sono stati innegabilmente insoddisfacenti. E’ più conveniente ridurre la pomposità del titolo a un più semplice “addetto alle vendite” che almeno identifica la vostra attitudine commerciale senza indicarvi come probabile colpevole del fallimento dell’azienda
- Non parlate di denaro. Non c’è niente che risulti più fastidioso e presuntuoso che parlare delle passate remunerazioni. Aspettate almeno di essere convocati e di aver capito con che tipo di azienda avete a che fare, che prospettiva di crescita vi offre realmente e che cosa possono pagare nel preciso momento storico in cui li conoscete: sarà più facile capire se possono offrirvi quello che cercate o comunque la prospettiva di arrivarci in breve tempo
- Non “revisionate” la realtà. Se avete avuto esperienze negative, limitatevi ad ometterle dal curriculum perché proporle secondo il vostro punto di vista o addirittura mentendo, porta quasi sempre a esporsi a brutte figure. Chiunque sappia usare un po’ gli strumenti di ricerca di internet impiegherà veramente poco a scoprire la verità e voi avrete perso l’occasione di farvi convocare e conoscere. Se poi in fase di colloquio vi venissero fatte delle domande in merito…siate semplicemente sinceri!
- Siate intelligentemente creativi. Il curriculum parla di voi e a seconda se vi state presentando per un lavoro di Web Master piuttosto che di ragioniere, dovrà denotare creatività piuttosto che professionalità.
Se non volete rivolgervi ad agenzie specializzate come la nostra, per lo meno fate qualche ricerca sul web e scaricate qualche esempio che sia creativo senza essere “sopra le righe”. - Usate una mail con nome.cognome. Ne abbiamo già parlato nella prima parte di questo articolo: la mail “pippoditutto@xxx” di quando eravate dei ventenni fricchettoni non è un buon biglietto da visita! Apritene una con i vostri nome e cognome che sia immediatamente e professionalmente riconducibile al vostro curriculum
- Non mettete informazioni personali. A meno che non vi vengano espressamente richieste, non date informazioni sui vostri hobby o le vostre tendenze religiose, politiche o calcistiche primo perché non potete sapere in che luce potrebbero essere interpretate (fai parapendio? C’è il rischio che ti fai male e che poi salti il lavoro…) e soprattutto se possano andare in contrasto con la personalità di chi vi esamina
- Usate foto proporzionate allo scopo. Questa è una cosa che sfugge a molti. Se vi proponete per un lavoro di guardia giurata, una foto a formato intero che raffiguri bene il vostro metro e novanta e la vostra stazza può essere utile ma se cercate lavoro come cameriere o altro, un bel mezzo busto è più che sufficiente
- Sorridete! Vedo curriculum con espressioni serie e sobrie e mi sembra sempre incredibile che ancora ci sia gente a cui non è chiaro che…tutti vogliono lavorare con persone sorridenti e solari e non con musoni imbronciati. Quindi stirate quei muscoli rattrappiti e fatevi una foto in cui sorridete a 32 denti!
- Non aggiungete referenze. Se vi verranno richieste le potrete inviare in un secondo momento ma al primo invio allungherebbero inutilmente il vostro curriculum. Limitatevi semplicemente (nel caso) ad aggiungere in fondo “referenze disponibili e verificabili”.
- Non mandate più di un CV per azienda. Molte persone, sperando di aumentare le loro possibilità di essere notati, inviano curriculum usando più canali della stessa azienda: mail, fax, posta, di persona, etc…
Ben lungi dal dimostrare intraprendenza, questo viene letto come un segno di sfiducia nei confronti dell’azienda che sembra non reputiate in grado di non perdersi un vostro CV se non gliene mandate tanti.
Questo comportamento viene visto come un segno di insicurezza da parte vostra e di poca fiducia nella competenza dell’azienda. Piuttosto mandate il vostro Curriculum e poi telefonate per assicurarvi che lo abbiano ricevuto.
Se seguirete questi consigli nel compilare e proporre i vostri CV (soprattutto di persona che, qui, è il metodo che funziona meglio), le vostre probabilità di arrivare ad un colloquio e di iniziare a lavorare a Tenerife aumenteranno notevolmente.
Giunti però vis a vis con l’esaminatore, ricordatevi che ci sono certe frasi che è meglio non pronunciare e quindi… andiamo a vedere le principali da evitare.
Le 2 regole per il successo nella vita e per lavorare a Tenerife
1) Non dire mai tutto quel che sai!
In fase di colloquio rispondete alle domande, siate esplicativi senza dilungarvi e senza spiegare quello che non vi viene richiesto di spiegare, tenete per voi le informazioni sulla vostra vita non strettamente pertinenti e non dite mai…
- Scusi il ritardo. A parte il fatto che se siete arrivati tardi a un colloquio di lavoro meritate tutte le conseguenze che ne deriveranno, resta il fatto che aprire una conoscenza con una delle scuse è già un pessimo inizio che può anche risultare fastidioso e controproducente se sono eccessive. Limitatevi a un commento sfuggevole e di circostanza sulle casualità negative della vita e offritevi subito al colloquio con un bel sorriso positivo.
- Ero in disaccordo col capo. Ricordatevi che è pensiero comune tra chiunque faccia impresa che ogni consiglio è benvenuto e che comunque, visto che il rischio è tutto loro…anche la responsabilità delle decisioni è un loro diritto. In caso di disaccordo ci si può sempre avvalere del democraticissimo diritto di licenziarsi ma essere in disaccordo… non è né produttivo né aziendale. Quindi se lo eravate… tenetevelo per voi!
- Era un lavoro stressante. Ovviamente non potete sapere che il concetto di stess per chi fa impresa e per chi lavora come dipendente assume connotati completamente differenti e quindi state camminando su un terreno minato su cui non troverete punti di contatto comune su cui confrontarvi. Per di più questa maniera di esprimervi non vi aiuta certo a darvi un’immagine di dinamismo.
- Cerco un impiego temporaneo. Può anche essere la verità, ma in fase di colloquioi schiaffare in faccia a un’azienda che per voi è solo un ripiego a breve termine, non vi farà certo entrare nelle grazie di chi vi esamina. Evitate di dirlo e nel caso vi facciano la domanda in maniera diretta, allontanatevi dal pericolo concentrandovi sulle potenzialità insite nella loro proposta di lavoro
- Non l’ho mai fatto. Nella vita ci sono un sacco di mestieri che non si sono mai approcciati e che un giorno ci si ritrova a dover imparare. Per di più il vostro curriculum, grazie al quale siete arrivati a questo colloquio, dichiara già chiaramente che non avete esperienza nel settore. Tuttavia, se siete lì, qualcosa deve aver colpito chi vi sta esaminando e quindi fate leva sulle vostre esperienze acquisite per prospettare una buona capacità di apprendimento e di impegno in un settore che vi interessa enormemente
- Mi offro per una prova non retribuita. Questa strategia può essere interessante se si parla di una giornata per valutare, da entrambi le parti, il posto, l’ambiente di lavoro e le vostre capacità di entrare a far parte proficuamente di un sistema di lavoro già esistente. Diventa tuttavia pregiudiziale se ci si propone per periodi più lunghi perché dimostra che date poco valore al vostro tempo e alle vostre competenze e se lo fate voi…figuratevi chi vi sta davanti!!!
- Non posso fare straordinari. A meno che non vi sia stato richiesto espressamente durante il colloquio, questa è una precisazione assolutamente inutile. Se ve lo dovessero chiedere in maniera assolutamente saltuaria valuterete di volta in volta e se invece fosse la regola potrete sempre rinunciare dopo aver ottenuto il posto.
- Mi piace fare molte esperienze. Questa frase potete dirla durante un colloquio se vi state presentando per un posto di corrispondente di guerra o come volontario in qualche onlus per il terzo mondo ma se vi state presentando per un impiego farete immediatamente pensare all’esaminatore di avere davanti una persona che gli costerà in formazione e poi se ne andrà non potendo rimanere per tanto tempo nello stesso posto. Anche per questo motivo… sfrondate un po’ il vostro CV se le esperienze lavorative sono troppo numerose
- Devo parlarne con il mio partner. Davvero, questa è una delle frasi che ho sentito più spesso quando ho selezionato del personale e la mia risposta immediata è sempre stata “Lo trovo molto giusto e si prenda il tempo necessario. Finite le selezioni le faremo sapere e ci comunicherà la sua eventuale disponibilità!”. Su, su…chiedetemelo! Ho mai richiamato qualcuna di queste persone che non sanno decidere delle proprie vite e avrebbero la pretesa di venire a lavorare in un ambiente in cui devi prendere continuamente decisioni ed iniziative?… dai, dai… chiedetemelo!!!
- Ho sempre fatto tutto nella maniera migliore! Quanta arroganza in questa frase e quanta poca obbiettività! Siamo tutti essere umani e chiunque di noi commette la sua giusta quantità di errori. La professionalità consiste, al contrario, nell’assumersi immediatamente la responsabilità del proprio sbaglio, senza “se” e senza “ma” , adoperandosi per risolvere le situazioni nella maniera migliore. Se parlate delle vostre esperienze meglio mettere maggiormente in risalto la vostra capacità di affrontare l’imprevisto che una vostra teorica ed impossibile perfezione
Come sempre ci auguriamo che tutti questi consigli vi possano servire ad aumentare le vostre probabilità di superare un colloquio e iniziare a lavorare a qui a Tenerife. Ovviamente, su questo argomento, conoscerete gente che vi dirà che qui non c’è lavoro e altra che vi dirà che loro sono venuti e l’hanno trovato subito: la verità stà sempre nel mezzo e le cose si possono fare molto bene, bene, benino, male o molto male e comunque la fortuna e il carisma personale (o la mancanza di questi fattori) possono portare a conseguenze diametralmente opposte alle aspettative più logiche.
Diciamo che tutti i consigli che vi abbiamo dato sono sicuramente utili e che comunque, siccome la vita è vostra, avete tutto il diritto di utilizzare il libero arbitrio che il buon Dio vi ha concesso e di giocarvela come meglio credete! 😉
Hasta pronto!