Gironzolando per i vari blog che danno informazioni più o meno utili su Tenerife, su come arrivarci e su tanti altri argomenti, ho notato che in NESSUNO si trattava un argomento che considero invece prioritario nella valutazione delle motivazioni che ci spingono (o ci suggeriscono) a lasciare l’Italia e a trasferirci in qualche altro paese: quel bisogno assoluto e imprescindibile di essere finalmente felice che a un certo punto ci fa esclamare: “Basta, cambio vita!”.
Lo so, lo so, la ricerca della felicità è uno di quegli argomenti che va di pari passo con la possibilità che Babbo Natale esista o su dove cavolo la Fatina dei Denti prenda tutti i milioni di euro che le servono ogni notte, ma non è questo di cui voglio parlare.
Il punto è: siete davvero pronti al cambio vita o vi sembra solo? Perché la prima cosa di cui dovete essere sicuri è di avere l’assoluta certezza di voler cambiare! E’ un processo pieno di incertezze, di momenti di scoraggiamento e di difficoltà e se non avete le giuste motivazioni per affrontarlo, rischierete di naufragare in voi stessi e di incasinarvi la vita ancora di più.
In questo momento avrete sicuramente “poche idee ma ben confuse” e quindi vorrei darvi una breve guida di autoanalisi per capire meglio se per voi è arrivato il momento di fare il grande passo o se è meglio aspettare domani… forse!
CAMBIO VITA: SIATE SICURI DEI VOSTRI DESIDERI !
Mangiare tutti i giorni delle arance perché fa bene anche se quel frutto vi fa schifo in maniera ignobile, può sembrare un comportamento intelligente dal punto di vista salutistico, ma in realtà è devastante a livello psicologico perché ogni volta che si avvicinerà il momento di mordere il nostro odiato agrume, la vostra mente e il vostro corpo si ribelleranno gettandovi continuamente nel fastidio e nell’insofferenza.
E’ quello che succede quando si sceglie un lavoro che non ci piace, ma che ci garantisce uno stipendio sicuro, oppure una carriera che gli amici ci invidiano, ma che ci provoca il mal di stomaco al solo pensiero di iniziare la giornata. Ora, se ogni mattina quando dovete andate a lavorare vi sentite stanco e demotivato, se le strade della città che attraversate vi sembrano tappe della via crucis, se per ogni vostro collega avete in mente una precisa morte ricca di sofferenze e se la vostra vita privata vi appare grigia e senza appeal, siete pronti al cambiamento MA… Quale cambiamento esattamente?
CAMBIO VITA: ADATTATEVI AL TIPO DI CAMBIAMENTO
Considerate sempre che i cambiamenti avvengono sotto diverse forme e che a differenti condizioni vanno applicate specifiche strategie. I cambiamenti potrebbero essere suddivisi in:
- RADICALI
Sono quei cambiamenti che avvengono all’improvviso come per esempio quei fumatori che all’improvviso buttano il pacchetto di sigarette dalla finestra e smettono di fumare per sempre. Sono positivi se riguardano “aggiustamenti” della vostra vita, ma possono essere devastanti se applicati a situazioni che modificheranno sostanzialmente la vostra vita e magari anche quella delle persone che vi stanno intorno: in questo ultimo caso, siate pazientemente consci che servirà del tempo alle persone che vi circondano e alla realtà intorno a voi per adattarsi al vostro cambiamento
- REATTIVI
Sono quelli che non dipendono da voi, ma dal modificarsi improvviso delle circostanze in cui vivevate. Possono essere l’abbandono di una persona amata, la perdita di un lavoro o per fare un esempio positivo, la vincita di un’importante somma di denaro. Per riprendere l’esempio del fumare, la scoperta di un focolaio polmonare e la conseguente paura, potrebbe portare a cessare di colpo di fumare. Sono casi in cui si sente il bisogno imprescindibile di uscire fuori da noi stessi, dalla vita fatta fino a quel momento e sono senza dubbio una molla determinante per cambiamenti importanti. Questo per alcuni: per altri può essere una buona ragione per arrendersi e decidere di essere dei falliti. Vedetela come un’opportunità, la vita vi ha dato una spintarella e per ritrovare l’equilibrio avete messo un piede avanti: consideratelo un primo passo, non un disturbo prima di rimettervi a sedere
- PROGRESSIVI
Li considero quelli più importanti, ponderati nei giusti tempi e con step ravvicinati ma ben organizzati. Possono anche derivare da situazioni creatisi nei primi due casi, ma prevedono una certa dose di pazienza e di costruttività che li rendono, sul lungo periodo, più duraturi e definitivi. Riprendendo l’esempio del fumo, potrebbe essere il caso di chi decide di diminuire di una sigaretta alla settimana il suo vizio, fino ad arrivare a non fumare più. L’obbiettivo è molto chiaro come pure la strada e le tempistiche necessarie per raggiungerlo. Aggiungete delle date di verifica al vostro percorso e controllate periodicamente il buon andamento del vostro progetto: ad ogni step concluso, gratificatevi e fatelo sapere alle persone che vi circondano in maniera di sentirvi ancora più impegnati a proseguire.
CAMBIO VITA: PAURA DI CAMBIARE
Ce l’abbiamo tutti, è insita in noi in maniera inconscia. E’ la paura per quello che non conosciamo e che spesso ci rende difficile accorgerci di essere “anestetizzati” nei confronti della nostra infelicità. Continuiamo a fare una vita che non ci piace perché la conosciamo, ci sappiamo destreggiare, non abbiamo bisogno né di impegnarci né di utilizzare troppe energie, ma le forze che risparmiamo non le usiamo per costruire qualcosa di più positivo… restano inutilizzate a languire.
A questo si aggiunge la paura di essere giudicati (aveva un bel lavoro e ora fa il contadino!), la paura di fallire (potrebbe essere la mia rovina) e persino la paura di avere successo (e dopo cosa faccio?).
Quasi sempre il cambiamento mette in discussione le nostre credenze, noi stessi e tutto il nostro passato, ma anche questa è una maniera limitata di vedere le cose.
Metaforicamente parlando vedetela come una corsa in bicicletta: avete percorso alcune tappe e vi preparate a percorrerne un’altra ma la cosa più interessante è che deciderete voi dove sia il traguardo. Una sola avvertenza: state attenti a non decidere di essere arrivati mentre ancora siete in mezzo a un cespuglio di rovi!!! 🙂
CAMBIO VITA: NON CE LA POSSO FARE
Il nostro cervello (soprattutto la parte inconscia) è il nostro peggior nemico. Si è abituato alla sua condizione, alla vita ripetitiva, alle difficoltà e alle delusioni che deve quotidianamente affrontare e ormai va “con un filo di gas”, senza particolari sforzi. Si chiama “situazione di confort” e benché voi crediate di stare operando per cambiare vita, lui sta facendo del suo meglio per non essere obbligato a scuotersi e a dover affrontare imprevisti. Farà tutto il possibile per farvi fallire e comincerà sussurrandovi piano nella testa frasi del tipo “Non ce la posso fare”, “Io non sono fatto così”, “Le cose potrebbero mettersi al peggio”, eccetera eccetera.
Quello che non vi farà mai notare è che avete passato la vita a cambiare, cambiare gusti, opinioni, amicizie, non vi dirà mai che l’essere umano è l’animale che più velocemente cambia se stesso nell’arco della vita e che si adatta alle circostanze che mutano. Il segreto è rendersi conto dell’esistenza di questo insidiosissimo nemico e imparare a neutralizzarlo per essere liberi di pensare in termini positivi alla nostra voglia di cambiamento e, attenzione attenzione, anche se non lo sapete ancora ci sono molti modi per annullarne l’influenza. Non è questo il momento per parlarne soprattutto per mancanza di spazio, ma se la cosa vi potrà interessare potremo riprendere l’argomento più avanti!
CAMBIO VITA: REAZIONI AL CAMBIAMENTO
Come detto, di fronte al mutare delle circostanze di quotidianità, tutti noi reagiamo in maniere differenti e questi cambiamenti si possono suddividere in 4 tipologie:
NEGATIVO
Respingiamo totalmente l’idea e le conseguenze che ne deriverebbero e l’accantoniamo in un angolo ben nascosto del nostro cervello
NEGATIVO-PASSIVO
Continuiamo a fare progetti, a riempire quaderni di idee, a sognare ad occhi aperti ma non mettiamo in campo nessuna azione vera o propria; inconsciamente sappiamo che se lasciamo passare abbastanza tempo succederà qualcosa che renderà impossibile il nostro progetto (problemi sul lavoro, con la famiglia, di salute…) e ci limitiamo a stare immobili immersi unicamente nelle nostre attività mentali che ci giustificano nelle nostre convinzioni (false) di “stare facendo qualcosa”: alla fine di questa strada c’è solo lo status quo, il permanere della solita vita
NEGATIVO-ATTIVO
E’ ancora più sottilmente insidioso. Mettiamo in atto comportamenti che erroneamente pensiamo ci avvicinino alla meta mentre in realtà la allontanano sempre più. Lavoriamo di più per mettere da parte più soldi ed essere più tranquilli in seguito (ma la vita costa sempre di più e finite in un loop da cui non potrete più uscire), ci iscriviamo a corsi che durano 2-3 anni per acquisire competenze che ci saranno utili per realizzare il progetto (state procrastinando il momento della partenza) oppure decidiamo di acquisire masse di informazioni certamente utili per non fare errori in corso d’opera (informarsi va bene ma troppe informazioni spesso creano confusione o addirittura portano con sé contraddizioni apparenti che ci giustificano nella ricerca di ulteriori informazioni… e via dicendo). Insomma ci invischiamo sempre di più in un mare di cose certamente utili ma che in realtà ci portano sempre più lontani dal momento in cui dovremmo cominciare veramente a cambiare e riusciamo a fallire per… eccesso di impegno
POSITIVO
Accettiamo il fatto che sia arrivato il momento di cambiare e facciamo nostro il pensiero che gli errori e gli imprevisti faranno parte della nuova esperienza così come il cadere dalla bicicletta quando stavamo imparando ad andarci. Ci diamo una data inderogabile di start-up (massimo un anno) e facciamo in maniera che niente ci possa far cambiare idea: vendiamo la casa, ci dimettiamo dal lavoro, compriamo in anticipo i biglietti aerei per i vari periodi esplorativi e quello solo andata per il nostro trasferimento definitivo, affittiamo 6 mesi prima una casa per un periodo di due anni e cominciamo a metterci in contatto con persone che già vivono dove vogliamo trasferirci per cominciare a ricevere informazioni e muovere i primi passi per ambientarci.
Hernán Cortes, nel 1519, sbarcato per conquistare il Messico, bruciò tutte le sue navi per essere sicuro che i suoi soldati fossero sufficientemente motivati alla vittoria essendo questa l’unica soluzione per riuscire a ritornare in patria. E’ il consiglio che do a tutti: bruciate le navi e scoprirete che nessun traguardo vi è precluso mentre se vi sarete tenuti da parte una via di fuga comoda e sicura, le vostre probabilità di successo diminuiranno drasticamente!
CAMBIO VITA: SIATE PREPARATI… A NON ESSERE PREPARATI
Siate ben consci di una cosa: niente andrà come l’avevate progettato. Probabilmente arriverete qui con l’idea di aprire un bar e vi ritroverete a lavorare come agente per un’azienda dentistica; volevate una casa vicino al mare e andrete a vivere in una finca (ossia una tenuta) a coltivare mandorle; oppure desideravate una vita rilassante e vi ritroverete coinvolti in un parossismo di attività e impegni: NON IMPORTA!
Quello che conta sono le cose importanti per cui desideravate un cambio vita e poco importa se la strada con cui lo raggiungerete non è quella che avevate in mente: scoprirete incredibilmente che essere felici è la somma di molti fattori e non la realizzazione di una circostanza specifica.
Le sorprese faranno parte della vostra vita, gli imprevisti diventeranno il vostro pane quotidiano, ma poi, un giorno, la vostra vita comincerà a scorrere su binari sconosciuti fino a qualche anno prima, ma che vi sembreranno perfettamente usuali in quel momento e voltandovi indietro rivedrete un voi sesso triste che sorride salutando con una mano il voi stesso presente. Siete cambiati e sapete una cosa?…sarà la miglior cosa che avrete mai fatto nella vita!
Insomma, se anche voi sentite il desiderio di dire “Cambio vita!” non ostacolate questa sensazione ma assecondatela; informatevi ma non esagerate; preparatevi ma non troppo! Fate pure tutti i vostri programmi ma aspettatevi degli imprevisti; siate ottimisti ma senza essere incoscienti; bruciate le navi ma assicuratevi che non ci siano persone a bordo. Ma soprattutto…. chiedete, relazionatevi e, cosa ancora più determinante, fatevi consigliare da chi ci è già passato e ce l’ha fatta e non da chi è tornato in Italia e vi sconsiglia di provarci per paura che il vostro successo sottolinei ancora di più il loro fallimento! Ricordatevi sempre che non esistono strade senza ritorno: c’è sempre una seconda opportunità che ci aspetta poco più avanti sulla strada della nostra vita… basta trovare il coraggio di fare qualche passo e di affrontare la fatica del chinarsi per raccoglierla!
Hasta pronto!