Lasciate le spiagge la Pinta, Torviscas e Fanabè e la playa de El Duque, proseguiamo il nostro viaggio tra le Sessanta indimenticabili spiagge di Tenerife risalendo l’isola da nord-ovest: oggi vi racconteremo di La Enramada, La Caleta e El Puertito…

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Spiagge di Tenerife: LA ENRAMADA

Situata vicina a La Caleta de Adeje, questa spiaggia è un tuffo nella semplicità e nella naturalezza. Di facile accesso e situata in una zona semi urbanizzata, la spiaggia era composta originariamente solo da ciottoli di lava vulcanica; con l’erosione marina nell’arco degli anni e la sabbia estratta dai fondali delle spiagge di Los Cristianos è diventata molto più godibile.

E’ chiaramente poco frequentata soprattutto se confrontata con le vicinissime spiagge della zona di El Duque ma proprio per questo molto apprezzata da quei turisti che rifuggono le strutture organizzate e amano stendere il telo su spiagge naturali e con panorami marini incontaminati. Come detto i servizi sono inesistenti come pure è mancante il servizio di salvataggio quindi rilassatevi pure nelle sue acque cristalline e poco ondose ma mettendoci sempre un po’ di cautela supplementare.

Quando arriverà il momento potrete fare una piccolissima passeggiata e arrivare nella zona più mondana ricca di ristoranti e negozi di tutti i tipi oppure potrete decidere di andare nella direzione opposta e arrivare a un piccolo villaggio di pescatori con tanti ristorantini la cui specialità è senza dubbio… ma che ve lo dico a fare!!!
Consigliatissimi il ristorante La Venta e il Celso.

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Spiagge di Tenerife: PLAYA DIEGO HERNANDEZ (LA CALETA)

Non vi sorprendete se non avete mai sentito parlare di questa spiaggetta, intanto perché ci si arriva solo a piedi e secondariamente perché se anche in un accesso di pionierismo aveste deciso di fare una passeggiata da quelle parti… potreste essere arrivati con l’alta marea e non aver visto niente di significativamente balneabile. Infatti questo tratto (o trattino se preferite) di costa, di circa un paio di centinaia di metri per 20 di larghezza, è fruibile appieno solo per poche ore al giorno ma con l’alzarsi del livello del mare resta appena appena una striscia di bagnasciuga che difficilmente potrebbe colpire il vostro immaginifico. Ma se arrivate lì nelle prime ore del mattino (o meglio ancora a vedere l’alba), rimarrete incantati dalle stupende acque turchesi e da queste piccole insenature immerse nel paesaggio senza nessuna traccia di contaminazione umana.

Vi sembrerà di essere naufragati su un’isoletta dimenticata e il sole emergente dalla vicinissima isola La Gomera vi avvolgerà in indimenticabili giochi di colori e di riflessi sull’acqua. All’arrivo della marea potrete comunque spostarvi sulle rocce che sono piane e che quindi, con un normale tappetino da palestra sotto il telo, vi ospiteranno comodamente anche per il resto del tempo che passerete lì. Situata nei pressi della zona de La Caleta, proprio sotto il campo di golf di Costa Adeje, è raggiungibile solo percorrendo un sentierino che discende il pendio e che poi costeggia per circa 200 metri il litorale; oppure se avete voglia di fare una passeggiata potete partire da La Caleta e scendere per una comodissima scalinata che vi farà passare attraverso complessi di appartamenti fino a sbucare proprio dentro il sentierino. Potete raggiungere altre piccole baie anche passando da El Puertito e percorrendo il sentierino che costeggia il litorale ma qualunque strada scegliate… allungate la passeggiata e fatevi tutta la costa, avrete la possibilità di scoprire spiaggette indimenticabili e di scegliere la vostra “baia del cuore”.

Cercate di partire con un paio di scarpe comode e non con dei ciabattini o con infradito perché la passeggiata è di circa una mezz’oretta e il terreno è tipicamente sentieristico e sterrato. Denominata anche Playa Blanca per le rocce bianche tra cui si stendono le sue sabbie chiare, questa spiaggia è sempre poco frequentata anche nei periodi di massima affluenza turistica ed è meta degli appassionati della bellezza sempre implicita nei paesaggi naturali e anche da nudisti che apprezzano il posticino per la sua indubbia privacy. La zona normalmente poco ventosa e le onde basse rendono subito invitante l’idea di immergersi in quelle acque smeraldine ma evitate di fare i “pazzarielli” o di fare il bagno in piena digestione, non ci sono ovviamente servizi di salvataggio…e probabilmente il più vicino essere umano sarà a qualche chilometro. Insomma, un luogo consigliatissimo a chi vuole passarsi una giornata di assoluto relax godendo della natura, di un buon libro e della buona compagnia ma se vi venisse voglia di fare qualche foto con come sfondo un paesaggio di una potenza e di una bellezza memorabili in quel caso non potete mancare di salire fino al Mirador Barranco del Barro (appena prima di arrivare a La Caleta) e ringrazierete il fatto che questa generazioni ha macchine fotografiche digitali perché se le aveste avuto con pellicole come ai miei tempi vi sareste “fusi” il budget di mezza vacanza in rullini e sviluppi! 😉

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Spiagge di Tenerife: EL PUERTITO (DE ARMEÑIME)

Adesso però sfregatevi gli occhi e preparatevi a godere di una spiaggia davvero indimenticabile, anzi, di un’esperienza memorabile: vi piace nuotare con le tartarughe marine? Ok, magari non sono agili e divertenti come i delfini ma sicuramente molto più seguibili e osservarle mentre nuotano nel loro ambiente è veramente un’esperienza che potrete raccontare ai vostri amici quando tornerete a casa…. sperando che vi credano sulla parola perché fotografarle “lè tot un etar quel”! (tutto un altro discorso).

La spiaggia è in realtà una piccola baia a forma di arco di circa 150 metri per 30 di sabbia grigia, totalmente circondata di rocce che la proteggono dai venti e dalle correnti mantenendo le acque azzurrissime e calme. E’ in una zona solo semi-urbanizzata ed è una riserva marina per cui è scevra da sfruttamento turistico e ovviamente priva di lettini, ombrelloni et similia. E’ veramente un posto paradisiaco in cui fare immersioni o snorkeling per poter ammirare granchi, pesci trombetta e ovviamente (siamo qui per questo…) le tartarughe verdi che possono oltrepassare i venti chili di peso. Noi le abbiamo trovate spingendoci a nuoto con pinne e maschera a solo qualche metro fuori dalla baia (diciamo in mare aperto ma eravamo proprio a ridosso dell’entrata) ed è stato veramente divertente seguirle e immergersi nelle acque cristalline in loro compagnia; l’esperienza è particolarmente piacevole perché il fondale è relativamente basso (tra 5 e i 15 metri) ed è abbastanza facile anche solo con maschera e boccaglio immergersi per seguirle.

Non dimenticate di fare un giretto anche per il pueblo vero e proprio, tipico villaggio di pescatori che è rimasto veramente come testimonianza di altri tempi; in un’epoca di mega-alberghi e di servizi all-inclusive che praticamente “murano” il turista all’interno dell’albergo, qui potrete trovare ancora dei ristorantini tipici (la freschezza del pesce è al di là di ogni dubbio) che vi serviranno cibi semplici e “caserecci” ma preparati con la cura e l’amore per il buon cibo che caratterizzava la vita di un epoca passato… purtroppo!
Nel caso voleste dilettarvi voi a cucinare, è presente un piccolo barbecue a disposizione dei turisti per cui potete portarvi il pesce comprato fresco e mangiare in riva al mare… da non perdere!

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Prossime spiagge: Paraiso, Ajabo e playa de Abama… rimanete con noi! 🙂

Hasta pronto!